Conto Termico, l’efficacia dell’intervento 2.B

Conto Termico, l’efficacia dell’intervento 2.B

Dopo il raddoppio degli interventi registrato nel 2018 rispetto al 2017, anche nel 2019 il Conto termico si conferma l’incentivo più importante per il settore delle biomasse (intervento 2.B) con una crescita del 47% rispetto al 2018.

Dai risultati del 2019 registrati dal GSE, confrontati con i dati di vendita dei generatori a biomassa in ambito domestico e commerciale rilevati dall’osservatorio di AIEL, emerge che l’intervento 2.B del Conto Termico sarebbe stato utilizzato nel 29% delle installazioni da generatori alimentati a biomassa. Va ricordato che tale intervento consiste nella sostituzione di impianti di climatizzazione alimentati a biomassa, a carbone, oppure a gasolio, con moderni generatori a biomassa.

Nonostante non sia possibile attualmente dedurre dai dati la tipologia di biocombustibile sostituito, osservando le tecnologie installate è possibile affermare che la maggior parte degli apparecchi sono a biomassa, ovvero che circa un terzo di quelli nuovi installati ne sostituisce uno obsoleto. I dati relativi allo scorso anno fotografano quindi un Conto termico che inizia ad avere un effetto fondamentale nel turnover tecnologico del parco installato a biomassa.

La rilevazione statistica del GSE individua come la tipologia di apparecchi maggiormente incentivati siano le caldaie (rispetto a stufe e termocamini) ed in particolare quelle alimentate a pellet. Infatti, nel 2019 oltre il 68% di esse è stata venduta ed installata attraverso l’intervento 2.B. Anche per le caldaie a legna (44%) e a cippato (31%) sono stati registrati numeri determinanti per il mercato come si può vedere dal grafico 4.

Il Conto termico 2.0 è chiaramente uno strumento efficace nella rottamazione degli apparecchi dei soggetti privati (99% degli interventi), anche se per poter avere un effetto determinante sulla qualità dell’aria ha ancora bisogno di una implementazione. Servirà quindi uno sforzo importante nella promozione di questo strumento e di semplificazione della fruizione per i professionisti che curano le pratiche di approvazione per conto degli utenti finali.

Allo stesso tempo, nella sua prossima revisione, lo strumento dovrà avere l’ambizione di innescare, come già avvenuto per il pellet, la diffusione di legna da ardere, cippato e bricchette di qualità certificata, già introdotta dal Protocollo di intesa che ha instituito il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria” firmato ormai oltre un anno fa.

Fonte: AGRY4ENERGY